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SUBITO PERFETTE

Buone notizie per chi aspira a una faccia nuova come solo la chirurgia plastica o la medicina estetica possono garantire. Il “bisturi del week-end”, come lo hanno definito in America, è ormai una realtà. Magari il risultato definitivo richiede tempi supplementari oltre lo spazio venerdì-lunedì, ma certo le nuove sedazioni che evitano l’anestesia generale e le nuove procedure mininvasive che riducono incisioni e relative cicatrici, edemi, ecchimosi e altre spie di un blitz chirurgico hanno dato un importante contributo alla diffusione di questa radicale remise en beaute. E alla riservatezza delle pazienti, che possono così evitare finte vacanze, occhialoni da diva Sixties o improbabili chador. E’ quanto consente il “bisturi endoscopico”: <<Quello che ieri si chiamava minilifting, la trazione cutanea della fronte utilizzata da modelle e donne ancora giovani per ingrandire lo sguardo e cancellare le prime rughe, non richiede più l’incisione coronale del cuoio capelluto da una tempia all’altra. Oggi non si lavora sulla pelle, ma sui muscoli>>, spiega il dottor Maurizio Eleuteri, specialista in chirurgia plastica alla Casa di cura Mater Dei di Roma. <<Bastano tre incisioni di uno-due centimetri tra i capelli attraverso i quali passano i sottili strumenti della videochirurgia: da qui si interviene sul cosiddetto bilancio dinamico, liberando il muscolo frontale, quello che fa risalire il sopracciglio, dall’azione dei suoi antagonisti (corrugatore, orbicolare) che lo tirano all’ingiù. Con questa tecnica il browlifting dura molto più a lungo e l’attaccatura dei capelli non arretra>>. E addirittura nessuna incisione occorre per la zona mediana del viso, dove il lifting classico ne impone una dietro l’orecchio e una davanti al trago: se l’invecchiamento del volto è dato da piani muscolari rilassati ma senza eccesso di cute, l’ingresso degli strumenti resta nel solco della blefaroplastica inferiore – sotto la rima ciliare, invisibile – da dove si pratica lo scollamento e il riposizionamento dei muscoli, il modellamento dei tessuti molli e l’ancoraggio della parte attraverso fili di Gore-Tex, uno speciale impianto biocompatibile. Perfino collo, sottomento e linea della mandibola possono essere efficacemente ridisegnati con la tecnica endoscopica e l’uso di banderelle preformate in Gore: in questo caso le incisioni, di pochi millimetri, sono dietro le orecchie e sotto il mento. Normalizzazione effettiva dei tessuti: 4-5 giorni per il browlift, due settimane (compresi 5 giorni di bendaggio elastocompressivo) per il face lifting. Quanto alla “bolla di Bichat”, il grasso che marca il solco naso-genieno e appesantisce le parentesi del sorriso, si può eliminare in modo invisibile anche fuori da un contesto operatorio generale. Lo pratica il dottor Alain Tenenbaum, chirurgo plastico francese che opera a Milano alla Day Clinic Monteverdi: 15 minuti in anestesia locale, incisione interna alla guancia, nessun decorso postoperatorio, normalizzazione in mezza giornata. Pure suo il trattamento cutaneo tensore con un cocktail di medicinali esfolianti che danno al viso la definizione di un lifting: indolore, non provoca nè rossori nè croste, si ripete una volta la settimana per un mese. Ma anche per le habituees del collagene ci sono migliorie. Si chiama Slow Stretching Technique la nuova tecnica di imbibizione lenta praticata dal dottor Antonino Di Pietro, ma il tempo extra speso nel veicolare dolcemente il collagene Zyderm nelle rughe si risparmia con la normalizzazione immediata dei tessuti e si guadagna in durata, nel senso che il collagene verrà riassorbito più lentamente. Mentre per le neofite della terapia c’è ora un nuovo fluido per infiltrazioni, il gel Hylaform sempre della Collagen Italia, che non richiede test di compatibilità e può essere quindi usato subito.
S. B.

redazione

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