Secondo una statistica fatta dai dermatologi, il 70 per cento degli adulti e dei bambini che hanno un incontro ravvicinato con una medusa, commettono lo stesso errore: passano la mano sulla zona colpita. E così peggiorano la situazione. “I tentacoli di questi animali sono cosparsi di sferette gelatinose che contengono veleno” spiega Antonino Di Pietro, presidente dell’Isplad, la società internazionale che riunisce i dermatologi. “Quando si viene a contatto con questi filamenti, le sfere si appiccicano al corpo. Qualcuna si rompe e causa subito bruciore. Le altre, e sono la maggioranza, rimangono intere. Ma basta sfregarsi per farle scoppiare e cospargerne il contenuto sulla pelle”. C’è un altro errore che molti fanno: lavare la parte ustionata con acqua potabile. In questo modo si scatena una reazione chimica che fa scoppiare le sferette. Ma allora, come bisogna comportarsi? “In spiaggia, tenete sempre con voi una confezione di ammoniaca acquistata in farmacia, che è diversa da quella per la casa” suggerisce Di Pietro. “Inoltre, vi servono una crema cortisonica, un panno di cotone bianco, un bicchiere di carta e un coltello”. Ecco le regole per grandi e piccini in caso di contatto con una medusa.
1 Uscite dal mare senza toccarvi e buttate dell’acqua salata sulla parte colpita, in modo da lavare via le sferette ustionanti.
2 Passate delicatamente sulla zona arrossata il dorso della lama del coltello, dal basso verso l’alto, per levare le sfere gelatinose rimaste. Quindi sciacquatevi nuovamente con l’acqua salata.
3 Diluite nel bicchiere di carta ammoniaca e acqua dolce in parti uguali. Bagnate il telo di cotone e mettetelo sulla parte colpita per qualche minuto. Ripetete l’impacco due volte. Non usate l’ammoniaca pura: aumenta il rossore.
4 Applicate la crema al cortisone, che blocca l’infiammazione. E state all’ombra, per evitare che l’ustione lasci macchie scure sulla pelle.
5 Stendete la crema al cortisone anche la sera. Se vi fa male, potete prendere un antidolorifico per bocca. Utile anche per abbassare la febbre che, a volte, compare nelle otto, dieci ore successive.
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