Prof. Dr. Antonino Di Pietro

Ci riveste da capo a piedi, ma non è soltanto la sua estensione e le sue funzioni protettive a fare della pelle l’organo fondamentale del nostro corpo. “È importantissima per la nostra vita individuale e di relazione perché è il primo organo che si struttura, ancora prima della nostra nascita”. “La pelle ha origine dal foglietto embrionale, uno strato di cellule dal quale si forma il sistema nervoso. Il primo senso che si sviluppa è il tatto, attraverso il contatto del feto con la cavità uterina: l’interfaccia tra lui e la madre. Anche al momento del parto, la stimolazione a livello cutaneo è importantissima per attivare le funzioni vitali del bambino. Il tatto e il contatto rimangono fondamentali per tutto il corso della vita: ci portiamo dentro il desiderio di essere contenuti, quindi amati. Nonostante gli stimoli visivi e uditivi ci diano molto sul piano dell’azione, il tatto ci offre di più su quello del sentire e dell’emozione: in un rapporto d’amore la manifestazione primaria è la ricerca del contatto fisico con la persona amata”. Rispetto al mondo, la pelle è anche la parte che noi offriamo all’esterno, dove proiettiamo la nostra immagine agli altri. “Anche fa cura della pelle, la sua igiene, i trattamenti estetici, riflettono il desiderio di essere accettati”. “La pelle parla di noi: quando ci sentiamo bene, proviamo piacere, viviamo una situazione di benessere psico-fisico, la pelle è rosea e calda. Se viviamo un malessere e un disagio emotivo, la pelle diventa più pallida e fredda. Se è ruvida e secca, è spesso presente una situazione d’ansia e di paura nei confronti del mondo esterno. Quando tende ad arrossarsi, o si presenta un fenomeno d’acne, significa che esistono delle pulsioni aggressive che hanno bisogno di esprimersi e che vengono frenate nel vissuto quotidiano. Questi fenomeni irritativi possono anche rappresentare un’allergia alle situazioni negative che non sono accettate”. Dal punto di vista dermatologico, quali sono i problemi più comuni che riguardano l’aspetto della pelle e in che modo possono essere risolti? “Il fenomeno della disidratazione è caratterizzato da particolari ‘pieghettature’ longitudinali che seguono la spinta della forza di gravità e che si accompagnano a una perdita di elasticità cutanea”, afferma Antonino Di Pietro, dermatologo. “Per combattere questa situazione di intensa aridità, è utile l’applicazione di prodotti nutrienti e idratanti, anche più volte al giorno, e possono dare giovamento delle sedute di massaggi tonificanti (almeno due volte alla settimana) che migliorano l’ossigenazione dei tessuti. Dal dermatologo ci si può sottoporre a una serie di microiniezioni biorivitalizzanti, a base di enzimi e di aminoacidi che danno più turgore al derma, poiché stimolano una nuova formazione di elastina e collagene. Se si verificano arrossamenti cutanei, provocati dalla dilatazione dei capillari, e compaiono teleangectasie (che consistono in una ragnatela di capillari più evidenti che, per quanto riguarda il viso, rappresentano il fenomeno della couperose, sono utili i trattamenti dermatologici con laser ND- Yag o con una nuova tecnica sclerosante, sclerosal, che non impiega farmaci ma un liquido fisiologico ipersalino. Per quanto riguarda i brufoletti e gli ispessimenti o le macchie ruvide che compaiono sul corpo, è consigliabile effettuare un peeling specifico come il total body, che si esegue con acido salicilico o piruvico. Ma può essere anche realizzato un peeling con l’impiego del laser Q-Scwitch. Con questo sistema si eliminano le macchie e i brufoletti. Invece, per quanto riguarda i foruncoli di maggiore dimensione, vanno curati con pomate antibiotiche.