La “microterapia” può essere definita la versione aggiornata e indolore della “mesoterapia”. Si effettua infatti con un piccolo dispositivo a ventosa chiamato SIT (Skin Injection Therapy), uno strumento nuovissimo con cui è possibile far arrivare nei primi strati della pelle principi attivi utili per combattere gonfiori e rilassamento dei tessuti, munito nella cavità di un minuscolo ago. Sembra il pungiglione di una zanzara: sottilissimo e lungo appena due millimetri, non arriva a toccare le terminazioni nervose, dunque non causa fastidio. Attraverso questo piccolo apparecchietto monouso si inietta sottocute una soluzione ipersalina che richiama i liquidi ristagnanti fin nel derma, dove sono convogliati nei vasi ed espulsi con le urine. Risultato: si elimina il gonfiore e si riattiva il processo di combustione dei grassi. Il tessuto adiposo, infatti, quando è intriso di acqua come una spugna (cioè quando c’è cellulite) è “bruciato” con più difficoltà. Le microiniezioni sono praticate a una distanza di circa un centimetro l’una dall’altra. La seduta dura circa 10-20 minuti.

È sicuramente una delle terapie dermoplastiche più efficaci per combattere la cellulite.

Si consigliano dieci sedute a cadenza settimanale.

redazione

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