QUALE CREMA CON STO CALDO?

Dalla lana al lino, dal cappotto al top di seta. Scontato per tutte, con l’arrivo dell’estate, il passaggio a un guardaroba leggerissimo, che lasci respirare la pelle e non trattenga il calore. Un pò meno evidente è la necessità di procedere allo stesso modo per quanto riguarda lo skin care. Spiega Antonino Di Pietro, dermatologo: «Le creme invernali, ricche e nutrienti, sono studiate per proteggere dal freddo e contengono lipidi che hanno un effetto parzialmente occlusivo sulla cute. D’estate è preferibile invece scegliere consistenze fluide o gelificate, che idratino in profondità e in superficie senza impedire il naturale processo di traspirazione. Il sudore, infatti, svolge un’azione rinfrescante indispensabile per evitare che i capillari si dilatino, la pelle si arrossi e vada incontro a eritemi dovuti al surriscaldamento». Le texture più leggere rispondono appieno a questa necessità, in quanto sono costruite unicamente su base acquosa. Un pò come avviene per le gelatine alimentari, in queste formule i liquidi si addensano senza bisogno di aggiungere grassi. Per cui all’applicazione l’acqua è subito disponibile per dissetare la pelle. Oltretutto in creme e gel si utilizzano ora degli emulsionanti “quick break”, che venendo a contatto con i sali presenti sulla cute si rompono, liberano l’acqua e danno una sensazione immediata di refrigerio». Per aumentare il comfort dell’emulsione si ricorre anche ad agenti rinfrescanti, come gli oli essenziali di menta che, agiscono sui recettori nervosi e danno la percezione di un abbassamento della temperatura anche di due gradi.

VIVA I GRASSI BUONI

Naturalmente la sensazione di beneficio momentaneo, che rende subito la cute più turgida e luminosa, non è l’unico obiettivo da perseguire: bisogna anche reidratare il derma in profondità, limitando le perdite idriche e arrivando a un rilascio temporizzato delle scorte d’acqua immagazzinate. E qui sta il dato curioso: perché l’idratazione sia efficace, sono le proteine e i lipidi che contano. «La pelle trattiene l’acqua se il film idrolipidico di superficie non è fissurato e funge efficacemente da barriera», spiega Di Pietro, per cui necessita di molecole di grasso, le ceramidi, che facciano da collante tra una cellula e l’altra. Queste molecole si possono aggiungere direttamente alla crema o stimolarne la sintesi attraverso estratti vegetali e marini». Il che significa in concreto avere texture estremamente fluide, che però inducono la pelle: a produrre i grassi di cui ha bisogno.

Non solo. In questi prodotti ad altissima tecnologia si inseriscono aminoacidi costituenti delle proteine che, oltre ad agire sull’elasticità dei tessuti, «incapsulano le molecole d’acqua e le rilasciano progressivamente nel corso delle 24 ore». Inoltre, «la fabbricazione di questi prodotti non richiede le temperature elevate necessarie a integrale intimamente tra di loro le componenti acquose e oleose delle creme più grasse: per cui si possono aggiungere in formula sostanze termolabili delicate, come sali minerali, vitamina C e vitamina E, di cui la pelle ha particolarmente sete d’estate».

TRATTAMENTI VIETATI

In questa stagione, infatti, è meglio accantonare le creme più aggressive, con retinoidi o alfaidrossiacidi che potrebbero irritare la cute esposta al sole. Meglio optare per quelle ricche di vitamine riparatrici, di attivi liftanti e decontratturanti, che rilassano viso e occhi continuamente strizzati a causa della luce.

Superfluo aggiungere che è preferibile utilizzare anche in città un idratante con un buon filtro solare. Tenendo conto però, come avverte Di Pietro, che «anche il miglior schermo protettivo dagli ultravioletti non può nulla contro i raggi infrarossi che, riscaldando la pelle, la danneggiano. Per evitare l’effetto “forno a microonde” da caldo estivo è quindi fondamentale abbassare la temperatura della cute.

PELLE AL FRESCO

E così come buttiamo acqua fredda su un pavimento che scotta per temperarne il calore, allo stesso modo dobbiamo fare con il viso. Come? Lo spiega il dermatologo: «Nebulizzando durante la giornata acqua termale o semplicemente minerale, ricordandoci però di tamponare il viso con una velina dopo circa un minuto, perché l’acqua, lasciata evaporare sulla pelle, la disidrata. Di sera è invece opportuno, dopo la detersione, passare un cubetto ghiacciato di infuso di camomilla, per favorire l’ossigenazione e sfruttare le proprietà astringenti del bisabololo, che chiude i capillari e lenisce gli arrossamenti.

redazione

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