Risponde Antonino Di Pietro, dermatologo
Penso sia giusto perché il tatuaggio è una modifica indelebile del proprio corpo. Cambiamento positivo se uno continua a gradirlo, ma negativo se uno dopo qualche anno non lo accetta più. E va ricordato che circa il 40% di chi si è fatto un tatuaggio, a distanza di anni,non lo vuole più. Infatti, noi dermatologi siamo in un certo senso sommersi dalle richieste per eliminare i tatuaggi.
E le domande arrivano sia da persone adulte, sia da ragazzi. Quindi, soprattutto per i giovani, mettere un ostacolo in più può rivelarsi positivo. Discuterne con i genitori è sicuramente utile. Inoltre, sottoporsi a un tatuaggio o all’applicazione di un piercing può comportare effetti collaterali. Le infezioni batteriche sono le più frequenti, ma transitorie. Curabili con antibiotici. Più gravi le infezioni virali, fra cui le epatiti. Per fortuna è possibile eliminare il 90 per cento dei tatuaggi con il laser. Nel caso del piercing è più difficile perché bisogna intervenire chirurgicamente. Tagliare intorno al buco e richiudere. Ma rimane una piccola cicatrice.
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