Prof. Dr. Antonino Di Pietro

Gli effetti del sole sulla pelle non sono uguali per tutti e l’abbronzatura è un fenomeno che, oltre alle diverse connotazioni estetiche, può nascondere risvolti negativi e positivi. Perché? Lo spiega Antonino Di Pietro, dermatologo, nel libro “La Bellezza Autentica” (Sperling & Kupfer editore): l’abbronzatura è la difesa che la pelle mette in atto nei confronti dei raggi solari, attraverso la produzione di melanina da parte di cellule apposite dette melanociti. C’è chi si abbronza in poche ore, chi impiega l’intera estate per ottenere un colorito appena dorato e chi, infine, si scotta appena si espone al sole. Anche questo grazie al nostro corredo genetico; la capacità di produrre melanina è, infatti, ereditaria, si nasce già predisposti ad avere una pelle chiara o scura. Ecco come affrontare i raggi del sole per ottenerne solo benefici, qualunque sia il vostro tipo di pelle. Seguendo alcuni facili consigli, la pelle sarà non solo dorata e bellissima, ma anche sana e giovane.

Sole cattivo: un’esposizione aggressiva e non protetta gioca un ruolo fondamentale sull’invecchiamento precoce della pelle e può predisporre ai tumori cutanei. Vediamo come agiscono le principali componenti della luce solare. I raggi ultravioletti di tipo A (UVA) hanno la capacità di penetrare in profondità, distruggono le fibre elastiche, portano all’invecchiamento precoce della pelle e provocano danni cellulari che predispongono alle neoplasie cutanee. Le radiazioni ultraviolette di tipo B (UVB), rimangono più in superficie, si fermano a livello dell’epidermide provocando danni immediati ma più contenuti come l’eritema solare e le scottature si legge ancora nel libro del dottor Di Pietro. Per questo motivo i prodotti nati dalle ultime ricerche sulla protezione antisolare (che si sono intensificate negli anni ’90 con il problema del buco nell’ozono) si orientano su filtri che schermino, non solo i raggi Uvb, ma anche gli Uva. Da non dimenticare: al ritorno dalla spiaggia o dalle camminate sotto gli UV, usate il doposole.

Sole buono: non per niente esiste la fototerapia. La luce del sole è un’ottima cura antidepressiva e attenua l’eccesso di sebo delle pelli grasse e a tendenza acneica. Contribuisce a ridurre la forfora e a curare alcuni disturbi dermatologici, come la psoriasi. E, rendendo l’incarnato più scuro, la pelle più spessa, minimizzando le imperfezioni cutanee, regala fantastici effetti-beauty. Il sole è amico, in modo particolare, di chi ha la pelle naturalmente scura, che si abbronza facilmente e può scegliere indici di protezione più bassi rispetto a chi l’ha molto chiara. Ma, attenzione! Occorre comunque esporsi al sole, applicando con frequenza sul viso e sul corpo, il solare perde la sua efficacia con il trascorrere delle ore e con il sudore, prodotti con indice non inferiore al fattore 8. anche le persone di colore si scottano! Le alle rughe da foto invecchiamento sono soggetti tutti.

I solari senza protezione? Meglio riservarli a fine abbronzatura e alle ore del tramonto, per far risplendere la pelle.