Prof. Dr. Antonino Di Pietro

La rosacea è una dermatite cronica caratterizzata da arrossamento permanente del volto; naso, guance, mento e fronte, in particolare, si arrossano in modo intermittente. Viene indicata anche con il termine di acne rosacea, ma non ha alcuna relazione con l’acne propriamente detta. Colpisce gli adulti, generalmente non prima dei trent’anni e fino ai sessanta. Si stima che circa il 20% di questa fascia di popolazione sia colpita dalla rosacea.

I sintomi sono la comparsa di aree rossastre sul viso, causate dalla rottura di capillari superficiali della cute del viso e possono essere associate anche a pustole o lesioni di colore bianco. L’arrossamento del volto può essere inizialmente un fenomeno transitorio e scomparire dopo poco tempo. Tuttavia il più delle volte si ripete fino a divenire un’alterazione cutanea permanente. La fase più acuta vede anche la presenza di pustole e l’infiammazione dei follicoli.

Le cause della malattia non sono ben chiarite, anche se è stato rilevato una netta predisposizione familiare. Inoltre la rosacea può essere aggravata da alcuni stati patologici ai danni del fegato e dello stomaco, dalla menopausa o dall’abuso di alcol. La cura si avvale dell’uso per via sistemica di tetraciclina o di applicazioni locali di metronidazolo. I sintomi possono essere attenuati da alcuni accorgimenti: evitare sbalzi termici che danneggiano la circolazione superficiale, proteggere la pelle del viso dall’esposizione al sole, abolire il consumo di alcol e di fumo, ridurre l’assunzione di cibi piccanti.

Anche se non si attua la terapia farmacologica, raramente si osservano complicazioni: la patologia può estendersi al tronco e al dorso. Inoltre l’infiammazione può interessare la cute del naso, provocando il fenomeno detto elefantiasi del naso o estendersi all’occhio e alle palpebre.

Di Maria Laura Veneziano