SE IL TATUAGGIO NON TI PIACE PIU’

Lo hai fatto perché eri innamorata. O volevi dimostrare qualcosa al mondo. Oppure eri in un periodo particolare. Adesso, però, te ne sei pentita e vorresti cancellare quel tatuaggio dalla tua pelle e dalla tua vita. Ogni anno migliaia di persone si rivolgono ai medici estetici per rimuovere i tattoo, per la maggioranza donne che hanno passato i quarant’anni e ventenni che temono di fare brutta impressione entrando nel mondo del lavoro, spiega Antonino Di Pietro, dermatologo plastico a Milano. E, oggi, in questo campo la tecnica medica ha fatto grandi passi avanti, anche se la bacchetta magica non ce l’ha ancora nessuno e restano dei limiti che è bene conoscere.

VUOI SAPERE SE ANCHE IL TUO TATUAGGIO POTRA’ ESSERE CANCELLATO?

ALLORA TIENI PRESENTE CHE:

§         Le decorazioni fatte con la polvere di hennè scompaiono da sole con i lavaggi nel giro di circa un mese;

§         Le decalcomanie si tolgono facilmente con i solventi;

§         I tatuaggi semipermanenti, per esempio quelli utilizzati per marcare le sopracciglia o il contorno labbra, durano da 6 mesi a 2 anni e si attenuano naturalmente con il graduale ricambio cellulare della pelle;

§         I tatuaggi autentici, ovvero quei disegni costituiti da sospensioni di pigmenti, in genere inchiostro di china di vari colori, nel derma (lo strato che si trova subito sotto l’epidermide), immessi con aghi o apparecchi automatici, sono indelebili;

§         I tatto più difficili da cancellare sono quelli situati sulle mani, sui piedi, sulle spalle, sulla pelle del collo e del viso; tra l’altro , in queste zone è maggiore il rischio che restino cicatrici;

§         Più un disegno è recente, più è difficile da togliere;

§         Il periodo migliore per cancellare un tatuaggio è da ottobre ad aprile, perché la pelle non deve essere abbronzata;

§         Prima di decidere, è meglio informarti bene sui passi da compiere, sui tempi e i costi del trattamento e sulle obiettive possibilità di successo. Le metodiche più nuove, sottolinea il professor Di Pietro, consentono ormai di eliminare circa il 90% dei tatuaggi. Le maggiori possibilità di riuscita si hanno quando il disegno è superficiale e ha pigmenti blu o neri; non così accade se il tattoo è profondo e contiene anche colori chiari, che rispondono con meno efficacia. Infine, io scoraggio con decisione chi vuole cancellare disegni troppo grandi o situati in zone particolari, come quelle intime.

A CHI RIVOLGERSI

Detto questo, se sei ben decisa, comincia con il contattare un medico di tua fiducia. Ma come trovarlo? Non sono tanti gli specialisti davvero esperti nell’uso del laser, sottolinea il professor Di Pietro. Meglio selezionarli sulla base di un attento “passaparola” fra amici, conoscenti e colleghi che siano già passati attraverso questa esperienza. E, magari, andare a sentire l’opinione di più esperti, con una regola base: escludere a priori chi garantisce risultati sicuri e tace di possibili effetti collaterali.

LA METODICA

Più efficace oggi è costituita dai trattamenti laser, uno strumento che convoglia in uno spazio limitato radiazioni luminose che emettono una quantità elevata di energia. Questa sprigiona una reazione termica che polverizza i granuli del colore, poi riassorbiti dall’organismo. Prima di sottoporti ai trattamenti, un professionista serio ti farà, comunque, fare uno speciale test per verificarne l’eventuale efficacia. In caso positivo, verrai sottoposta ambulatorialmente a diverse sedute, da 2 a 8 a giudizio del medico, distanziate almeno un mese l’una dall’altra; il numero delle sedute dipende anche dalla sede del disegno: l’eliminazione di tatuaggi sulla spalla o sul dorso, per esempio, dove la pelle è più spessa, richiede tempi più lunghi. L’applicazione dura pochi minuti, non è dolorosa ma provoca un fastidio in genere tollerato, ed eventualmente può essere preceduta dall’applicazione di una pomata anestetica.

IL COSTO di ciascuna seduta indicativamente potrà essere di 250-300 euro. Per vedere quale sarà il risultato definitivo occorrerà aspettare diverso tempo. Non è detto, tra l’altro, che il tattoo possa scomparire del tutto. In chi è predisposto, poi, possono rimanere cicatrici in rilievo (cheloidi), oppure la pelle potrebbe anche restare ipopigmentata, ossia più chiara rispetto al resto del corpo.

Di Maria Giubilari

redazione

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