LOTTA ALL’ULTIMO BRUFOLO

A volte ritorna. Di acne, infatti, non soffrono solo tantissime teenager ma anche due donne over 40 su dieci. Curarla non solo si può, ma si deve, per evitare che peggiori e lasci quei brutti segni sul viso. “Alla base di tutto c’è una maggiore sensibilità genetica delle ghiandole sebacee che, in alcune condizioni, diventano iperattive e producono sebo in eccesso” spiega Antonino Di Pietro, presidente dell’Isplad, la società che riunisce i dermatologi plastici. “Questo si accumula nel dotto, cioè il canalino che normalmente porta il grasso all’esterno, otturandolo. Si forma così il punto nero o bianco.” Ma che cosa può irritare e rendere iperattive le ghiandole? “ Le cause possono essere diverse. Alcune banali, per esempio si applica male il fondotinta che tappa i pori” aggiunge il professor Di Pietro. “Oppure si irrita la pelle perché ci si tocca il viso con sostanze come oli e grassi che occludono i dotti e infiammano le ghiandole. Ci sono anche cause più complesse, come i problemi ormonali. In particolare si è visto che giocano un ruolo fondamentale gli androgeni, i maggiori responsabili dell’iperattività delle ghiandole sebacee. I momenti e le situazioni critiche allora sono le tempeste ormonali tipiche dell’adolescenza o della menopausa. Oppure patologie come le cisti ovariche. E non finisce qui. Come dimostrano ormai tantissimi studi, c’è anche uno strettissimo legame tra acne e stress.” Non è facile, insomma, capire da soli che cosa scatena quei brufoli che danno tanto fastidio. Meglio rivolgersi sempre al dermatologo, che consiglierà le terapie più adatte e mirate.

LE NUOVE CURE: GEL E INTEGRATORI

Una maschera per le forme lievi. Per fare piazza pulita dei comedoni, tipici delle forme lievi di acne, l’ultima novità sono i gel a base di fosfolipidi per le over 40 e quelli con vitamina C per le ragazzine. Sono maschere da fare una volta alla settimana capaci di riequilibrare l’attività delle ghiandole sebacee e di stimolare il ricambio cellulare senza irritare. Una regola valida in tutti i casi e non solo per le forme leggere di acne: non bisogna trascurare la pulizia quotidiana, che va fatta con i prodotti giusti. “La pelle va lavata mattina e sera con un detergente non schiumogeno, da diluire con acqua tiepida” consiglia il professor Di Pietro. “Va quindi applicata una crema non grassa, per non correre il rischio di chiudere i pori della pelle”.
Antibiotici contro i batteri. Le forme medie di acne, caratterizzate da papule, cioè brufoli rossi con la punta biancastra che spuntano di continuo, sono le più diffuse tra le ragazzine. Ma oggi si debellano bene, nel giro di tre, sei mesi, a seconda dei casi, con una terapia chiamata “combinata”. Si tratta di due principi attivi che da una parte spengono l’infiammazione e dall’altra riequilibrano la pelle grassa. “La mattina va stesa sul viso una crema a base di sostanze antibiotiche come la clindamicina o l’eritromicina, che combattono i batteri e migliorano l’infiammazione” suggerisce Di Pietro. “La sera invece la pomata è a base di retinoidi o benzoil perossido per regolarizzare la produzione di sebo da parte delle ghiandole. Massima cura anche con l’igiene. L’ideale è utilizare alla fine della pulizia una lozione astringente ricca di sostanze lenitive come l’allantoina oppure estratti naturali decongestionanti come la camomilla”.
Le compresse nei casi più gravi. Belle notizie anche per chi soffre di acne diffusa a tutto il viso, con zone molto arrossate e pustole (succede a circa dieci adolescenti e una donna su cento): da sempre queste forme vanno trattate con antibiotici per bocca, ma adesso la cura è più efficace se viene associata a integratori a base di biotina. Si è scoperto infatti che questa sostanza, chiamata anche vitamina H, è in grado di riequilibrare la produzione di sebo e di risolvere meglio e più rapidamente il problema. Presa insieme al tipo di antibiotico scelto dal dermatologo in base alla gravità dell’infiammazione, il trattamento dà risultati visibili già dopo una decina di giorni. Chi soffre di queste forme deve però fare attenzione al mare, perché l’acqua marina può peggiorare l’acne. Per evitare problemi basta risciacquarsi il viso dopo il bagno con acqua dolce e pulirlo con un sapone a pH inferiore a 7.

Cinzia Testa

redazione

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