Le cause più importanti
Una causa frequente di cheilite riguarda chi è ansioso e nervoso, fenomeno caratteristico delle persone che vivono in un continuo stato di disagio psicologico e che spesso lo manifesta tormentandosi le labbra.
Anche stuzzicarsi le labbra con oggetti appuntiti e sporchi, come la punta di una matita o uno stuzzicadenti, possono favorire il disturbo.
Altre volte, la causa è dovuta al modo sbagliato di masticare, a protesi dentali fatte male, ad alterazioni o a cattiva occlusione dell’arcata dentale, nonché alla presenza di denti storti che sfregano contro gli angoli della bocca.
Una causa frequente di cheilite negli anziani è dovuta alla perdita di saliva, perché provoca una macerazione della mucosa degli angoli delle labbra, indebolendoli.
Persino alcuni gruppi di lavoratori sono a rischio di cheilite, come i musicisti: la parte di strumento musicale che suonano può irritare le labbra e favorire il disturbo.
Che cosa fare
Se la malattia è di tipo irritativo, è necessario eliminare la causa che ha scatenato il fenomeno.
La cheilite si previene soprattutto con l’igiene. Quindi, non toccarsi le labbra con le mani o con oggetti, né passarsi spesso la lingua sulle labbra o agli angoli della bocca.
Se è dovuta alla dentiera, andare subito dal dentista per farsela controllare o sottoporsi periodici controlli, per verificare che i denti siano ben allineati e non abbiano pericolose sporgenze. Invece, se la malattia è di tipo psicologico, è bene consultare uno psicologo.
Quando la colpa è dei farmaci
Usare a lungo certe medicine può provocare una cheilite, perché alcuni principi attivi determinano una riduzione della quantità di saliva, che provoca secchezza delle labbra che favorisce il disturbo.
A rischio di cheilite sono soprattutto gli anticolinergici (per ridurre l’attività di alcune fibre nervose), gli antistaminici (per l’allergia), gli antidepressivi (per la depressione) e gli antipsicotici (per le malattie da alterazione della personalità).
Che cosa fare
Su indicazione del medico, sospendere l’uso del farmaco e sostituirlo con altri principi attivi che non causano disturbi. Quando l’infiammazione è seria, si può ricorrere a creme al cortisone, da usare per brevi periodi e sotto controllo medico: l’infiammazione tenderà a ridursi velocemente e il gonfiore scomparirà da solo.
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