Dermatite seborroica: questa sconosciuta

Sul capo, sul volto e a volte anche sul torace: come riconoscere e trattare una delle patologie cutanee più diffuse nel mondo

Interessa tra il 3 e il 5% della popolazione mondiale e compare provocando arrossamento, desquamazione e prurito. Stiamo parlando della dermatite seborroica, un disturbo in costante crescita. Ma come si riconosce e come si cura questa malattia infiammatoria che, fortunatamente non è grave, ma genera comunque disagi?

I SINTOMI E LE CAUSE
La pelle affetta da dermatite seborroica, nelle zone interessate, subisce un’alterazione del sebo che prodotto in eccesso alimenta un particolare microrganismo, il Pityrosporum ovale o Malassezia che provoca l’infiammazione. Le cause scatenanti non sono ancora del tutto chiare, ma la comparsa è facilitata da predisposizione genetica, stress, condizioni ambientali sfavorevoli, come l’inquinamento, e squilibri ormonali.

I TRATTAMENTI
Tra le sostanze maggiormente usate, vi sono gli antimicotici, come il ketoconazolo e il feticonazolo, contenuti sia in shampoo sia in creme specifiche. Altri rimedi sono i preparati a base di zolfo e acido salicilico: principi atttivi naturali, utilizzabili per trattamenti prolungati e capaci di far regredire gli effetti della patologia. Ulteriori sostanze impiegate sono lo zinco piritione e il solfuro di selenio, il cui uso risulta utile se associato alla cura con anti-micotici

UN RIMEDIO NUOVO ED EFFICACE
Recentemente per trattare questo problema è stata usata l’alukina, composto polifunzionale naturale, costituito da allume di rocca, un minerale di origine vulcanica, acido glicirretico, estratto della liquirizia, e Retinil Palmitato, derivato dalla vitamina A. I risultati sono connessi all’interazione delle sostanze che la costituiscono: l’allume di rocca, svolge un’azione antisettica, antibatterica e depurativa. L’acido glicirretico, un vasocostrittore, fa restringere i capillari dilatati responsabili dell’arrossamento cutaneo. Il retinolo favorisce il ricambio cellulare grazie alla sua azione antiossidante. I risultati raggiunti appaiono decisamente positivi dopo sole due settimane, con una remissione completa, nella maggior parte dei casi, dei segni della patologia stessa. È stato inoltre verificato che questo trattamento riduce notevolmente il rischio di ricadute rispetto ad altre tipologie di cure.

Con la consulenza del Prof. Antonino Di Pietro
Presidente Fondatore dell’Isplad e Direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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Prof. Antonino Di Pietro

Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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