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Eritemi e scottature: fate impacchi di pane bagnato

Il pane rilascia amido, una sostanza che nutre la pelle, la idrata e ha un potere lenitivo

Prendere la tintarella può comportare qualche rischio per la pelle, come scottature ed eritemi solari. È quindi importante conoscere tutti i rimedi di primo soccorso, anche casalinghi, per risolvere questi due problemi velocemente e nel modo migliore». Queste sono le parole di un grande esperto dermatologo, il professor Antonino Di Pietro, presidente fondatore dell’Isplad, la società internazionale di dermatologia plastica, oncologica e rigenerativa che ha sede a Milano, nonché direttore scientifico degli Istituti Vita Cutis, gli ambulatori dermatologici il cui primo centro operativo è a Milano, presso l’Istituto Clinico Sant’Ambrogio.

Cominciamo dalle scottatura solari. Come si manifestano?
«Le scottature più lievi, che sono anche le più diffuse, si presentano con rossore generalizzato sulla pelle, a volte uniforme, altre volte a chiazze. Il paziente avverte la classica sensazione di bruciore e non sopporta lo sfregamento degli abiti sulla pelle infiammata. Persino un minimo contatto può dargli fastidio. A volte, però, le scottature possono essere più intense: il colorito della pelle tende al violaceo e compaiono lesioni, cioè vescicole piene di siero trasparente. Inoltre il paziente riferisce di avvertire una sensazione di freddo, pur essendo la sua pelle molto calda».

Quali sono i rimedi di pronto uso che consiglia per le scottature solari?
«Per quelle più leggere, che presentano solo un arrossamento, suggerisco un rimedio casalingo che consiste nell’applicare sulla pelle arrossata impacchi a base di amido, un particolare zucchero che nutre la pelle, la idrata e ha un potere lenitivo. L’amido si trova in farmacia senza bisogno di ricetta medica, ma se non possiamo procurarcelo immediatamente è possibile ricavarlo da alcuni alimenti che lo contengono in grandi quantità. Fra questi c’è il pane: lasciato ammollare nell’acqua e poi raccolto, un poco strizzato, in un canovaccio, consente di eseguire spugnature delicate, ricche dell’amido rilasciato dalla farina, che raccomando di non risciacquare fino al mattino seguente. Altra fonte di amido è l’acqua di riso: si ottiene facendo bollire un pugno dí riso in un litro di acqua, che poi si fa raffreddare prima di eseguire le spugnature. Anche le patate crude sono utili: sbucciate e ridotte in poltiglia, si applicano sulla pelle dentro un canovaccio che lasci filtrare il liquido. Le scottature più severe, quelle che generano la comparsa di vesciche, hanno invece bisogno di cure più complesse».

Qual è la terapia che consiglia a chi ha una scottatura?
«Suggerisco di applicare pomate a base di sali di alluminio: proteggono la pelle e fac-litano la guarigione. In farmacia si possono però trovare anche lozioni o garze imbevute di sostanze curative a base di fosfolipidi, che aiutano la pelle a rigenerarsi. In caso di scottature molto estese devo anche valutare il ricorso a una cura antibiotica, per bocca. La prescrivo quando sospetto che la pelle lesa rischi di infettarsi».

Per quanto tempo prescrive queste cure?
«Per non meno di tre giorni. Suggerisco comunque al paziente di protrarle per altri tre giorni dopo la scomparsa dei sintomi e, nel frattempo, di evitare di prendere il sole».
Passiamo ora all’eritema solare. Attraverso quali sintomi un paziente può riconoscerlo? «L’eritema solare causa un rossore generalizzato e la pelle appare leggermente gonfia. Altre volte sembra addirittura che sia stata strofinata con le ortiche. Se premuta, la pelle diventa bianca per qualche secondo e poi torna di colore rosso vivo. Il paziente lamenta un fastidio misto tra prurito e bruciore».

Come suggerisce di curare l’eritema solare?
«Anche l’eritema solare può essere curato con gli impacchi a base di amido che prima ho descritto per le scottature. Per curare la pelle con eritema suggerisco però anche di prendere alcune foglie di lattuga, tritarle e appoggiarle sulla parte irritata. Infatti le foglie di lattuga liberano sostanze antiossidanti e antinfiammatorie. L’impacco va tenuto sulla pelle con l’eritema per una ventina di minuti e poi risciacquato senza usare detergenti di alcun genere. Anche in questo caso, se dopo tre giorni di impacchi ii paziente non migliora, prescrivo farmaci più aggressivi».

Quail?
«Lozioni o pomate a base di cortisone, che permettono di curare l’eritema in maniera efficace. Dopodiché, tanto in caso di scottature quanto in caso di eritema, suggerisco di curare l’alimentazione, poicée la salute della pelle dipende anche da quello che mangiamo».

Quasi alimenti aiutano a difendere la pelle da scottature e da eritemi?
«Consiglio di mangiare quotidianamente frutta e verdure crude, specialmente quelle colorate di giallo e di rosso come pomodori, carote, peperoni, pesche, frutti di bosco. Infatti contengono il betacarotene, che aiuta ad assorbire meglio raggi solari. Inoltre sono ricchi di bioflavonoidi che aiutano la circolazione dei piccoli vasi sanguigni sotto la pelle. Raccomando di mangiare anche l’ananas perché è ricco di una sostanza, la bromelina, che ha spiccate proprietà antinfiammatorie. Non deve poi mancare l’acqua: fino a due litri al giorno, bevuta in modo costante e a piccoli sorsi per idratare la pelle anche dall’interno. Infine consiglio di rinfrescare spesso la pelle, con bagni o docce fresche: almeno una volta ogni ora».

Perche raccomanda di rinfrescare la pelle ogni ora?
«Poiché rinfrescando la pelle si previene la dilatazione dei piccoli vasi sanguigni, causata dal calore. Proprio la dilatazione di questi vasi provoca il rossore e anche il fastidio: quando si espandono intrappolano le terminazioni nervose causando dolore e prurito. Rinfrescandosi spesso il paziente mantiene i vasi sanguigni nella loro sede naturale ed evita cosi, almeno in parte, il problema».

di Giulio Divo

Prof. Antonino Di Pietro

Dermatologo Plastico a Milano - Fondatore e Direttore Istituto Dermoclinico Vita Cutis

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