Tra alti e bassi, quella dei tatuaggi è una moda che non cessa di esistere, con molti cultori del genere. Tuttavia, dietro questa prassi seguita da migliaia di persone possono nascondersi seri pericoli per la salute della nostra pelle. Qual è ad esempio il rapporto tra tatuaggi e nei? Se ne è parlato in un recente approfondimento su Ok Salute e Benessere che ha visto anche l’intervento del Prof. Antonino Di Pietro.
Sui nei non devono mai essere realizzati dei tatuaggi. Tra gli uni e gli altri è necessario mantenere almeno un centimetro di distanza. Si tratta dell’unico modo per identificare in maniera precoce eventuali cambiamenti che potrebbero interessare i nei. Un neo che muta può difatti essere segnale della presenza di un melanoma, il più pericoloso tra i tumori cutanei.
Sotto il mirino dei rischi potenziali che i tatuaggi possono avere, ci sono in particolar modo i colori e le dimensioni del disegno. I danni maggiori derivano in genere dall’inchiostro nero poiché nasconde completamente i nei. Molto pericolosi sono inoltre i disegni di grandi dimensioni che coprono ampie porzioni di pelle, rendendo più difficoltoso il compito di individuare un neo potenzialmente pericoloso.
Ma a causa della presenza di tattoo può verificarsi anche il contesto contrario, ossia che siano identificati come possibili melanomi dei nei che in realtà non lo sono. Ciò accade come conseguenza del fatto che i pigmenti dei tatuaggi non permettono di studiare i nei in maniera corretta. In talune circostanza, non è cioè possibile stabilire a priori se si tratta di una lesione benigna o maligna. Nel dubbio, il dermatologo è allora costretto ad asportare comunque il neo sospetto ai fini preventivi.
Esistono delle categorie di persone che dovrebbero possibilmente evitare di sottoporsi a tatuaggi. Si tratta innanzitutto dei soggetti che fin da giovani hanno una pelle cosparsa da numerosi nei. Per loro, è più alta la probabilità che se ne sviluppino altri una volta adulti.
Dovrebbero evitare di fare tatuaggi anche coloro che hanno una familiarità con il melanoma. Quando una persona ha un parente prossimo a cui è stato diagnosticato questo tumore cutaneo melanoma, il rischio di svilupparlo a sua volta è da due a tre volte più alto della media.
Non sempre un melanoma si sviluppa a partire da un neo preesistente. Può infatti manifestarsi anche in una regione cutanea che in precedenza non presentava alcun segno.
Nel caso in cui il melanoma compaia in un’area tatuata può risultare più difficile individuare la nuova lesione. Per questo motivo, in presenza di tatuaggi, è importante effettuare regolari visite di controllo dal dermatologo, possibilmente con cadenza annuale.
Per preservare la salute della pelle ma anche per non rovinare il disegno, è essenziale proteggere i tatuaggi dai raggi solari. Chi ha tattoo estesi, durante l’esposizione, deve optare per l’applicazione di creme con Spf 50. Ideali sono i solari contenenti plusolina, un mix di oli vegetali e di vitamina E. In presenza di tatuaggi più piccoli si possono invece usare degli appositi stick solari.
Proprio per salvaguardare la salute della pelle tatuata, presso l’Istituto Dermoclinico Vita Cutis, è nato il primo ambulatorio Tatuaggio Sicuro. Al suo interno, gli specialisti dermatologi sottopongono i pazienti a visite accurate, riuscendo a identificare i melanomi anche sotto i tatuaggi.
Mission dell’ambulatorio è inoltre quella di intervenire su altri possibili danni correlati ai tattoo. Si tratta in particolar modo di complicanze derivanti dall’esecuzione del disegno: dall’eczema alle allergie, dal prurito ai granulomi.
Presso la struttura è infine possibile effettuare dei controlli specifici prima di procedere con l’esecuzione di un tatuaggio. Chi ha intenzione di farsi un tattoo dovrebbe infatti sempre sottoporsi a una visita dermatologica per escludere eventuali controindicazioni, come ad esempio alcune malattie della pelle.
Occorre infine ricordare che il trattamento laser non può essere eseguito direttamente sui nei.
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