L’Italia è uno dei Paesi al mondo in cui si ricorre maggiormente all’iniezione di filler. Ma cosa sanno realmente le persone su questo tipo di trattamenti estetici? Sull’argomento è intervenuto il Prof. Antonino Di Pietro, intervistato da Fanpage.
Ne esistono di due tipologie:
Il Prof. Di Pietro sconsiglia questo tipo di filler per svariati motivi. Prima di tutto perché non si può pensare di riempire una ruga per sempre. In secondo luogo, perché con il passare degli anni l’organismo potrebbe cominciare a considerare il materiale come un corpo estraneo, con la possibile insorgenza di tessuto fibroso sull’area cutanea trattata, da cui potrebbero a loro volta scaturire degli antiestetici rigonfiamenti.
Una valida alternativa ai filler permanenti si trova nei filler riassorbibili a base di acido ialuronico, una sostanza naturalmente presente nel nostro organismo e nella nostra pelle. Come spiega il Prof. Di Pietro gli effetti di questo tipo di filler possono durare fino a sette-otto mesi al massimo, con una variabilità dipendente dalla concentrazione dell’acido ialuronico utilizzato.
Iniettare un filler a base di acido ialuronico allo stato naturale può avere dei vantaggi nel lungo termine. L’acido ialuronico è difatti una sostanza capace di garantire un massimo potere rigenerante. Utilizzandolo in maniera periodica, la pelle è stimolata a produrre più collagene e maggiore quantità di elastina, cosa che contribuisce a migliorarne l’aspetto con un risultato estremamente naturale e decisamente piacevole sotto il profilo estetico.
Tra le metodiche più efficaci che sfruttano le potenzialità di una sostanza come l’acido ialuronico al naturale rientra il Picotage®. Il trattamento prevede delle microiniezioni della preziosa sostanza che viene iniettata a un millimetro sotto la pelle, aiutandola in questo modo nel suo processo di rigenerazione. Grazie a questa metodica la cute migliora per elasticità e turgore, ringiovanendo in modo naturale, senza alcun rigonfiamento.
Una delle caratteristiche a cui prestare attenzione nel momento in cui si decide di farsi iniettare un filler a base di acido ialuronico è la purezza della sostanza. L’acido ialuronico si ottiene infatti da una fermentazione batterica. Per poter essere usato è necessario un processo di purificazione, con cui eliminare qualsiasi traccia di batteri. Si tratta di un aspetto di primaria importanza. Come spiega il Prof. Di Pietro, un acido ialuronico con un alto grado di purezza non provoca reazioni avverse come allergie o infezioni.
In generale, è opportuno sapere che i filler, soprattutto quelli a base di acido ialuronico al naturale, non hanno particolari controindicazioni. Qualche accortezza deve essere osservata esclusivamente da chi soffre di fragilità capillare, soprattutto nel caso in cui si assumano farmaci anticoagulanti. In pazienti del genere l’eventuale rottura di un capillare può determinare un sanguinamento più lungo. Le ecchimosi potrebbero perciò impiegare più tempo a scomparire. Il consiglio è di evitare l’uso di questi farmaci nei giorni precedenti al trattamento estetico.
Chi invece soffre di herpes e desidera sottoporsi a un filler alle labbra è opportuno che sappia che l’iniezione potrebbe scatenare l’insorgenza del virus. Sul fronte delle reazioni avverse, non esistono invece correlazioni tra filler e vaccino anti-Covid.
Prima di decidere di fare un filler è comunque necessario sapere che questi trattamenti possono essere effettuati solo da parte di medici. Un medico è difatti l’unico professionista capace di visitare il paziente dopo un filler per valutare qualsiasi reazione o conseguenza dell’iniezione.
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